Autore: Giuseppe Guarasci
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7 settembre 2021
Chi riceve in eredità beni mobili, immobili, diritti reali o denaro è tenuto a versare una imposta più conosciuta con il nome di tassa di successione. A effettuare il calcolo è l’Agenzia delle Entrate sulla base della dichiarazione di successione che deve essere obbligatoriamente presentata dai soggetti interessati, sarà quindi la stessa Amministrazione finanziaria a procedere con la correzione di eventuali errori materiali e di calcolo commessi nella determinazione della base imponibile da parte del dichiarante. Tramite un avviso di liquidazione, l’importo della tassa di successione eventualmente dovuta viene notificato al contribuente. Una panoramica sul tema con una guida dedicata: partendo da cos’è la successione fino ad arrivare a quanto ammontano le relative imposte, passando per come si calcolano le tasse sull’eredità. Eredità ed imposta sulle successioni: perché e cosa si paga? Con la successione a causa di morte un soggetto subentra ad un altro soggetto in una o più situazioni giuridiche che non si estinguono con la morte. Dal punto di vista dei beni che ne sono oggetto, la successione può essere di due tipi : successione testamentaria, quando è regolata da un testamento; successione legittima in mancanza di un testamento, la successione è regolata dalla legge. Nel caso esista un testamento , ma non disciplini l’intera successione, la stessa sarà in parte testamentaria e in parte legittima. A taluni soggetti, quali il coniuge, i discendenti e gli ascendenti in mancanza di discendenti, spetta in ogni caso il diritto ad una quota di eredità. Questo diritto alla quota di legittima configura un limite all’ autonomia testamentaria e s’inquadra nell’ambito della cosiddetta successione necessaria. Il regime delle tasse di successione La successione per causa di morte impone una serie di adempimenti anche dal punto di vista fiscale. In particolare, entro un anno dall’apertura della successione, i chiamati a succedere devono presentare al competente Ufficio dell’Agenzia delle Entrate la dichiarazione di successione che, come anticipato in precedenza, consente al Fisco di calcolare le tasse sull’eredità . Tale dichiarazione contiene infatti le generalità dei successori e la descrizione dei beni oggetto della successione, ed è funzionale al pagamento dell’imposta sulle successioni. Si tratta di un adempimento fiscale di fondamentale importanza, in quanto costituisce condizione imprescindibile al fine di poter disporre dei beni ricevuti a causa di morte. Per quanto riguarda la tassazione invece, la normativa fiscale stabilisce che, sui beni caduti in successione, è dovuta l’apposita imposta di successione, tenendo conto del loro valore e del grado di parentela tra il defunto e i beneficiari. L’imposta di successione quindi, è dovuta dagli eredi e dai legatari in maniera proporzionale, differenziando l’applicazione di essa a seconda del grado di parentela o di affinità dell’erede o del legatario . In particolare, sul valore complessivo dell’eredità si applicano le seguenti aliquote di tasse sulla successione : 4 per cento, per il coniuge e i parenti in linea retta (genitori e figli), da calcolare sul valore eccedente, per ciascun erede, 1.000.000 di euro; 6 per cento, per fratelli e sorelle, da calcolare sul valore eccedente, per ciascun erede, 100.000 euro; 6 per cento, da calcolare sul valore totale (cioè senza alcuna franchigia), per gli altri parenti fino al quarto grado, affini in linea retta, nonché affini in linea collaterale fino al terzo grado; 8 per cento, da calcolare sul valore totale (cioè senza alcuna franchigia), per le altre persone. Se a beneficiare del trasferimento è una persona portatrice di handicap grave, riconosciuta tale ai sensi della legge n. 104/1992 , l’imposta si applica sulla parte del valore della quota che supera 1.500.000 euro.